Circe

La maga Circe

Varie teorie si presentano su chi fosse la maga Circe e, in particola, dove collocare il suo palazzo. Trova coincidenza il fatto che nel Circeo vi si trovasse, a dir degli antichi romani, un'erba miracolosa contro i veleni. Ulisse per annullare gli effetti dei filtri di Circe mangerà quest'erba e così potrà salvare i suoi compagni. Potenzialmente l'antica città dei Circei doveva essere abitata ancora dai suoi costruttori che periodicamente diminuivano di numero in quanto dovevano badare alle greggi che stagionalmente facevano transumare nei vicini monti al di là della pianura Pontina. Rimaneva a guardia della rocca un gruppo di uomini, forse comandati da una bella regina. Questo nucleo suppliva alla sua ridotta entità numerica con l'astuzia e l'approntamento di trappole. Non si può escludere che i compagni di Ulisse caddero prigionieri a causa di queste trappole e furono rinchiusi nei recinti vuoti delle greggi dei Circei. Da quanto detto si spiega la similitudine con una bella donna che trasformava gli uomini in animali per rinchiuderli in recinti.

Nel tempo molti sono stati coloro che hanno cercato di dimostrare la veridicità della collocazione della Maga Circe sull'omonimo monte.Già all'inizio del VII secolo a.C., in seguito alla navigazione dei Calcidici, l'Isola EEA viene identificata col Circeo. Omero, in una vivace e colorita descrizione delinea questi luoghi negli aspetti paesaggistici e topografici e ne fa la costa ove approdò Ulisse. Le affermazioni di Omero, nel tempo, sono state avvalorate da altri storici, poeti e scrittori, come Esiodo nel suo Teogonia, Eschilo, Teofrasto, Apollonio Rodio nelle Argonautiche. Infine Strabone in età augustea, il quale asserisce che al Circeo i sarcedoti mostravano sia il sepolcro di Elpenore che la coppa di Ulisse e i rostri della nave. Ma lo scetticismo è la mancata correlazione del Circeo con le descrizioni dell'odissea, fa dubitare sulla reale collocazione in tale luogo della residenza della Maga.
In sintesi, la Maga Circe, secondo la mitologia greca, nasce da Elio e dalla ninfa Perseide. Secondo altre versioni sarebbe figlia di Ecate, legata al mondo delle ombre. Grazie a delle pozioni magiche ella riusciva a trasformare gli uomini in animali lasciandoli in possesso del raziocinio e liberi di andare sull'isola del Circeo.

Circe è la prima dark lady della letteratura occidentale, a cui faranno seguito tante altre poco raccomandabili eroine. Personificazione dell’ambivalenza dell’uomo nei confronti delle donne, Circe riesce perfettamente ad incarnare sia le paure maschili che le ansie femminili nei confronti dei poteri apparentemente magici attribuiti alla collera delle donne.
La Mitologia greco- romana è zeppa di immagini della collera femminile: da Medusa che pietrifica gli uomini con lo sguardo, in collera per una violenza subita da Poseidone, alle Eumenidi, in collera per il sangue versato dai consanguinei, alle Menadi in collera per la mancanza di onori tributati al loro Dio, la tradizione occidentale ha istituzionalizzato la “ferocia” delle donne e l’ha dotata di poteri sovrannaturali. La sessualità è uno dei mezzi con cui legioni di streghe, maliarde, vampire, hanno dato sfogo alla loro collera nei confronti dell’uomo, o almeno sono state accusate di farlo. L'eroe Greco Ulisse la incontrerà nel suo vagabondare e per liberare i suoi compagni, trasformati in maiali, mangerà un erba che lo renderà immune.
Il racconto omerico è denso di simboli che, secondo gli studiosi, lascerebbero identificare circe con un'antica divinità della religione magico-animistica, legata al ciclo vita-morte. La maga, dunque, sarebbe la personificazione della Grande Madre (la tessitura rappresenterebbe il governo dei "fili" della vita) e Potnia Teron (dea delle belve).

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