Donne simbolo di morte
Attrazione fatale: immagini di donna nella letteratura italiana del Novecento
Gabriele D'Annunzio ne Il piacere propone il paradigma della femme fatal attraverso il personaggio di Elena, donna bellissima che letteralmente travolge il protagonista Andrea Sperelli, distogliendolo dall'ideale da lui perseguito.
Il tema della donna come simbolo di morte, il punto di passaggio per gli inferi che nell'Odissea è rappresentato da le Sirene, ritorna anche nell'ultima raccolta di versi di Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Gabriele D'Annunzio ne Il piacere propone il paradigma della femme fatal attraverso il personaggio di Elena, donna bellissima che letteralmente travolge il protagonista Andrea Sperelli, distogliendolo dall'ideale da lui perseguito.
Il tema della donna come simbolo di morte, il punto di passaggio per gli inferi che nell'Odissea è rappresentato da le Sirene, ritorna anche nell'ultima raccolta di versi di Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
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