La nekyia
la discesa agli inferi
La discesa nel mondo dei morti è un topos che si riscontra in molte narrazioni (Eracle, Teseo, Orfeo,...)e ricorda un mito di morte e resurrezione che è legato al culto della Grande Madre, simbolo della vegetazione e dei cicli vitali. Sembrerebbe di vedere in questa immagine, che nell' Odissea a differenza degli altri miti si lega alla conoscenza e non alle imprese eroiche, un riferimento ai culti misterici e alle divinità ctonie che, seppur assenti nell'Iliade e nell'epica tradizionale, conosciamo attraverso testi letterari e non letterari e ritrovamenti archeologici.
La discesa nel mondo dei morti è un topos che si riscontra in molte narrazioni (Eracle, Teseo, Orfeo,...)e ricorda un mito di morte e resurrezione che è legato al culto della Grande Madre, simbolo della vegetazione e dei cicli vitali. Sembrerebbe di vedere in questa immagine, che nell' Odissea a differenza degli altri miti si lega alla conoscenza e non alle imprese eroiche, un riferimento ai culti misterici e alle divinità ctonie che, seppur assenti nell'Iliade e nell'epica tradizionale, conosciamo attraverso testi letterari e non letterari e ritrovamenti archeologici.
Nella profezia di Tiresia emerge il rappporto tra destino e responsabilità dell'uomo, altro elemento di novità rispetto all'Iliade. così come diversa è profondamente la rappresentazione della morte, le anime dei defunti soffrono infatti per la privazione di tutto quanto è legato alla vita terrena e nessuna consolazione deriva dalla gloria e dalla memoria lasciata ai posteri. Basti pensare alle parole di Achille che esprimono il rimpianto della vita quasi rinnegando la scelta operata nell'Iliade.
Nel regno dei morti l'incontro con le ombre consente al poeta, inoltre,non soltanto di inserire storie minori, ma anche di rievocare il passato, valutare il presente e preconizzare il futuro.
In quest'ottica è da leggere, in particolare, l'incontro con Agamenone, che presenta un parallelismo con analogie e differenze non solo tra la figura dei due eroi ma anche tra quella delle due mogli e dei figli, Anche quest'aspetto diventerà archetipo per gli autori successivi, da Virgilio allo stesso Dante.
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