Penelope ed Elena
La bellezza e la fedeltà , il valore di Penelope vengono messi in risalto come caratteristiche uniche.
All'interno dell'opera spesso viene accostata a Clitennestra per l'esercizio del potere regale in assenza del marito e ad Elena, in rapporto alla fedeltà coniugale.
Processo a Elena (De Crescenzo)
Elena personaggio infedele per eccellenza visto che lasciò il marito per fuggir via con Paride.
Nelle parole della stessa Penelope, però, sembra possibile immaginare anche una diversa lettura di Elena (Od. XXIII218-224):
Neanche Elena Argiva, generata da Zeus
si sarebbe unita in amore e nel letto con un uomo proveniente da terra straniera se avesse saputo
che i bellicosi figli degli Achei erano destinati
a ricondurla di nuovo in patria, alla cara terra.
Ma certamente un dio la spinse a compiere l'azione disdicevole; e non accolse con chiarezza nel proprio animo dall'inizio l'accecamento funesto
Penelope, per giustificare la diffidenza di fronte ad Odisseo, fa riferimento ad Elena della quale non solo sembra giustificare il comportamento, attribuendolo all'accecamento di una divinità ma finendo con l'accostare la propria condizione a quella di colei che rappresenta il paradigma della sposa infedele. Elementi che accomunano le due donne sono senz'altro la bellezza (di cui peraltro Penelope sembra esser consapevole tanto da saper sfruttare il fascino che sugli uomini esercita) e l'avere un gran numero di corteggiatori.
A conferma della sostanziale somiglianza delle due situazioni e del fatto che le cose potessero andar diversamente (e di fatto in altre versioni del mito è così) si ricordino:
1) La Biblioteca di Apollodoro, che racconta che Odisseo al ritorno rimandò Penelope da suo padre a Sparta perchè si era lasciata sedurre da Antinoo.
2) Pausania racconta che a Mantinea sorgeva la tomba di Penelope, morta in esilio per infedeltà coniugale
Per quanto riguarda Elena, invece, altre versioni testimoniano:
1) Stesicoro, nella Palinodia di Elena, racconta che la donna non sia mai andata a Troia ma bensì sia rimasta in egitto lasciando con Paride un fantasma
2)Euripide, nella tragedia Elena, riprende esattamente questa tradizione facendo di lei un esempio di fedeltà coniugale.
All'interno dell'opera spesso viene accostata a Clitennestra per l'esercizio del potere regale in assenza del marito e ad Elena, in rapporto alla fedeltà coniugale.
Processo a Elena (De Crescenzo)
Elena personaggio infedele per eccellenza visto che lasciò il marito per fuggir via con Paride.
Nelle parole della stessa Penelope, però, sembra possibile immaginare anche una diversa lettura di Elena (Od. XXIII218-224):
Neanche Elena Argiva, generata da Zeus
si sarebbe unita in amore e nel letto con un uomo proveniente da terra straniera se avesse saputo
che i bellicosi figli degli Achei erano destinati
a ricondurla di nuovo in patria, alla cara terra.
Ma certamente un dio la spinse a compiere l'azione disdicevole; e non accolse con chiarezza nel proprio animo dall'inizio l'accecamento funesto
Penelope, per giustificare la diffidenza di fronte ad Odisseo, fa riferimento ad Elena della quale non solo sembra giustificare il comportamento, attribuendolo all'accecamento di una divinità ma finendo con l'accostare la propria condizione a quella di colei che rappresenta il paradigma della sposa infedele. Elementi che accomunano le due donne sono senz'altro la bellezza (di cui peraltro Penelope sembra esser consapevole tanto da saper sfruttare il fascino che sugli uomini esercita) e l'avere un gran numero di corteggiatori.
A conferma della sostanziale somiglianza delle due situazioni e del fatto che le cose potessero andar diversamente (e di fatto in altre versioni del mito è così) si ricordino:
1) La Biblioteca di Apollodoro, che racconta che Odisseo al ritorno rimandò Penelope da suo padre a Sparta perchè si era lasciata sedurre da Antinoo.
2) Pausania racconta che a Mantinea sorgeva la tomba di Penelope, morta in esilio per infedeltà coniugale
Per quanto riguarda Elena, invece, altre versioni testimoniano:
1) Stesicoro, nella Palinodia di Elena, racconta che la donna non sia mai andata a Troia ma bensì sia rimasta in egitto lasciando con Paride un fantasma
2)Euripide, nella tragedia Elena, riprende esattamente questa tradizione facendo di lei un esempio di fedeltà coniugale.
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